SeLALUNA è un’Associazione che, attraverso progetti di scrittura, lettura, espressione corporea, iniziative legate al campo della letteratura, dell’editoria, dell’arte e manualità, mette a disposizione del sociale un’offerta culturale, ricreativa e di sostegno alla persona.
Mira al benessere e a una migliore qualità di vita soprattutto delle fasce deboli: gli anziani, i soggetti con disabilità, le donne straniere, i carcerati, i bambini ospedalizzati e le loro famiglie, ma si rivolge anche a tutte le persone che trovano- nell’incontro con la parola variamente intesa-occasione di crescita personale.
Tutte le puntate:
- La ballata di temi
- La Luna e i falò
- Alvimar
- La Gigia del Pass
- Il Castrato di Vivaldi
- Francesca e Nunziata
- Il Giardino dei Finzi Contini
- Il racconto di Natale di Auggie Wren
- Amici per la vita
- Primavera – dal libro Stagioni
- Stagione di vita in compagnia delle api – dal libro “Uomini, boschi e api”
- Una Lettera dall’Australia – dal libro “Il bosco degli Urogalli”
- Il Sergente nella Neve
- La Ragazza di Marsiglia
- La lunga vita di Marianna Ucria
- Il racconto dell’ancella
- Sul Grappa dopo la vittoria
- Un altare per la madre
- Il segreto del bosco vecchio
- Il regno sul fiume
- I Carioti della Piave
La ballata di temi
di Michele Zanetti
“La ballata di Temi” è un romanzo che racconta la storia di Artemidoro, detto “Temi”, e che ha come ambientazione il mondo della palude, paesaggio tipico del litorale Veneto Orientale prima della bonifica, dove la vicenda nasce e si conclude. Un universo che, giorno dopo giorno, il protagonista vede restringersi, inesorabilmente, incalzato da paesaggi nuovi e vuoti, che affermano un ordine diverso e geometrico, che non gli appartiene. Se da un lato le vicende personali di Temi si intrecciano con quelle della Seconda Guerra Mondiale, veri protagonisti del romanzo sono l’ambiente e il territorio, con la “palude salsa” a dominare incontrastata.
La luna e i Falò
di Cesare Pavese
“La luna e i falò” (1950) è l’ultimo romanzo di Cesare Pavese ed è considerato il lavoro più significativo della sua poetica: è l’eredità che ci ha lasciato dei temi che gli furono più cari. Narra la storia di Anguilla, un uomo che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo aver vissuto per molti anni in America e aver fatto fortuna, torna al suo paese d’origine sulle colline piemontesi spinto dalla nostalgia di quel mondo di campagna.
Alvimar
di Dario Tesser
Alvimar, ragazzina quindicenne, si reca per la prima volta da sola n città osservandola con occhi diversi. Per reazione a un evento cruento che la scuote profondamente, cerca di realizzarsi attraverso il lavoro muovendosi oltre le aspettative usuali di una ragazza nei tempi in cui essere qualcosa di diverso da una madre di famiglia è difficile se non impossibile. Nella particolare situazione economica di una piccola città del Nord Italia, nel periodo che corre tra le due guerre mondiali, il fascismo e le vicende partigiane influiscono pesantemente nella vita di tutti i giorni. Nella rivisitazione di uno stereotipo che ha mostrato un’Italia monolitica e coscentemente antifascista, Alvimar si affermerà quale capitano d’industria, vivendo tragedie, affetti e l’amore in un’esistenza sostanzialmente solitaria.
La Gigia del Pass
di Michele Zanetti
Il romanzo narra le vicende di vita di una giovane donna, vissuta nello speciale e affascinante teatro ambientale del fiume Piave in corrispondenza di un passo a barca di cui la protagonista diverrà conduttrice nella scansione temporale degli anni che dalla Grande Guerra porteranno all’avvento del Fascismo e al suo successivo radicarsi nella realtà italiana e veneta.
Un’esistenza, la sua, costellata dalla nascita di tre figli, concepiti in momenti d’amore e di abbandono con altrettanti uomini di passaggio attraverso il traghetto sul Piave, tra le sponde di Romanziol e di Zenson. Uomini affatto diversi, per origini, per credo e levatura culturale; amori che la Gigia non rinnegherà mai.
I tre figli maschi, diversi essi stessi, per aspetto e personalità, ma allevati con commovente dedizione materna, superando l’ostacolo insidioso dei pettegolezzi e del moralismo bigotto imperante, saranno infine la sua ricchezza.
Il Castrato di Vivaldi
di Gian Domenico Mazzocato
Angelo Sugamosto nasce il primo ottobre 1720 in un poverissimo Polesine. Nel coro parrocchiale si distingue per la purezza della voce e il prete convince la famiglia a farlo castrare. È l’inizio di un’avventura che spesso finiva in tragedia. La mortalità tra i bambini sottoposti alla brutale operazione era altissima. Angelo sopravvive e ha fama e celebrità. Su di lui, dopo la morte, scese una smemoria secolare che questo romanzo dirada. Il narratore moderno acquista una crosta in un mercatino dell’antiquariato. Si lascia aggredire dal mistero che avvolge la persona che vi è ritratta e l’indagine diventerà un assillo. Alla fine conoscerà il “suo” castrato con il movimento di un romanzo poliziesco. Se si esclude una novella di Balzac, Sarrasine, mai il tema del castratismo, prima del romanzo di Gian Domenico Mazzocato, era stato affrontato dalla narrativa europea. Di questo fenomeno che attraversa i secoli e giunge fin quasi ai nostri giorni (possediamo, in registrazione, la voce dell’ultimo castrato della cappella Sistina) si conosce pochissimo. Angelo Sugamosto vive a Venezia, Parigi, Londra. Conosce Vivaldi, Goldoni, Händel, Casanova e il divino Farinelli, il castrato più famoso. Ha infinite amanti. I castrati perdevano la capacità di procreare ma non la virilità. Tuttavia il Sugamosto di Mazzocato è eroe dolente e inquieto. Odia la sua condizione e i suoi genitori. Cerca qualcuno che scriva la sua storia e la porti sul palcoscenico. Il dramma della solitudine e della disperazione. La povertà e l’ambiguità dei rapporti umani. Riuscirà nell’intento in modo inatteso.
Francesca e Nunziata
di Maria Orsini Natale
Ambientato alla falde del Vesuvio a Torre Annunziata racconta l’appassionante vicenda di una famiglia di pastai attraverso il XIX secolo fino al 1940.
Le vicende politiche che sconvolgono il Mezzogiorno d’Italia si intrecciano con la laboriosa vita dei protagonisti, umili artigiani che nell’arco di un secolo realizzano un piccolo miracolo imprenditoriale, grazie alla loro capacità di eccellere in quella che fu poi chiamata l’arte bianca.
Su tutti spicca la personalità delle due protagoniste femminili: Francesca e la figlia adottiva Nunziata.
Il Giardino dei Finzi Contini
di Giorgio Bassani
Pochi romanzi italiani del Novecento sono entrati così profondamente nel cuore dei lettori come Il giardino dei Finzi-Contini, un libro che è riuscito a unire emozioni private e storia pubblica, convogliandole verso un assoluto coinvolgimento narrativo. Un narratore senza nome ci guida fra i suoi ricordi d’infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che calano sull’Italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell’età, sempre più frequenti. Teatro di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa Finzi-Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl. Ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia Finzi-Contini.
Il racconto di Natale di Auggie Wren
di Paul Auster
Intorno ai protagonisti della storia – il gestore di un negozio di tabacchi e uno scrittore – Paul Auster ha dato vita a una galleria di personaggi tipici di Brooklyn. Un racconto vitale ed emozionante in cui si fondono verità e fantasia. Titolo originale: ”Auggiie Wren’s Christmas Story” (1990)
Amici per la vita
di Louis Goldman
Primavera – dal libro Stagioni
di Mario Rigoni Stern
Questo libro è il percorso di una vita. Nato da un profondo rispetto della natura, del suo equilibrio e della sua grazia, rievoca grandi avvenimenti della Storia e piccole vicende personali, in un flusso scandito dall’alternarsi delle stagioni. Accanto alla campagna di Russia e alla drammatica esperienza del Lager riemergono nella memoria di Rigoni episodi apparentemente marginali, che tuttavia danno il senso di un’esistenza vissuta fino in fondo: dai suoi giochi di ragazzo alle prime battute di caccia, da una visita alla Reggia di Versailles al «bel gallo» regalato all’amico Vittorini, che però, a mangiarlo, si rivela «selvatico e coriaceo»… E poi ancora antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare il nuovo clima e la nuova stagione, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di storia e di ricordi: su tutto lo sguardo, a volte divertito a volte malinconico, dell’autore, testimone del suo tempo e di un passato che continua a riaffiorare.
Stagione di vita in compagnia delle api – dal libro Uomini, boschi e api
di Mario Rigoni Stern
«Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del sole, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati dall’autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore. In questi racconti scrivo di luoghi paesani, di ambienti naturali ancora vivibili, di quei meravigliosi insetti sociali che sono le api, ma anche di lavori antichi che lentamente e inesorabilmente stanno scomparendo. Almeno qui, nel mondo occidentale. Nella prima parte leggerete ricordi di tempi assai tristi, quando da giovani, ci trovammo coinvolti in quella che dalla storia viene definita “Seconda guerra mondiale”. Leggendo piú avanti troverete anche storie di animali selvatici e di uomini che vivevano e qualcuno ancora vive in un ambiente sempre piú difficile da conservare. I miei brevi racconti non parlano di primavere silenziose, di alberi rinsecchiti, di morte per cancro, ma di cose che ancora si possono godere purché si abbia desiderio di vita, volontà di camminare e pazienza di osservare.» (Mario Rigoni Stern)
Una Lettera dall’Australia – dal libro Il bosco degli Urogalli
di Mario Rigoni Stern
Nel 1945 tornarono a casa i pochi sopravvissuti alla guerra. Uno di questi era un vecchio amico del maggiore Rigoni; tornava dalla Prussia. Come tutti trascorse i primi tempi in solitudine, provando a dimenticare, tentando di reinserirsi nell’ambiente che prima della guerra chiamava “casa”. Ci provava ma con scarsi risultati; i ricordi riaffioravano inevitabilmente.
Il Sergente nella Neve
di Mario Rigoni Stern
I ricordi della ritirata di Russia scritti in un Lager tedesco dall’alpino Rigoni Stern nell’inverno del 1944 vennero pubblicati da Einaudi nel 1953 nei «Gettoni» diretti da Vittorini sotto il titolo Il sergente nella neve. Apprezzato inizialmente soprattutto per il valore della testimonianza, il romanzo ha mostrato le sue grandi qualità espressive con la progressiva distanza temporale dai drammatici avvenimenti narrati. E ormai è giustamente considerato un classico del Novecento: per la lingua intensa e sempre concretissima, per l’alta moralità di fronte a esperienze estreme, per la totale mancanza di enfasi retorica, per il candore e la forza con cui viene rappresentata la lotta dell’uomo per conservare la propria umanità. Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino.
La Ragazza di Marsiglia
Per vent’anni Rosalia Montmasson fu moglie di Francesco Crispi, che seguì in tutti gli esili, condividendone azione e utopia, senza paura e senza riserve, facendosi cospiratrice e patriota al servizio della causa mazziniana. Si erano incontrati a Marsiglia: lui esule in fuga dalla Sicilia borbonica, lei lavandaia stiratrice che si era lasciata alle spalle l’asfittico paesino d’origine dell’Alta Savoia. Diventata mazziniana anche lei, entrò a poco a poco nella vita di riunioni e di azioni clandestine di lui, perfino le più rischiose e forse terroristiche, giungendo ad assumere un proprio ruolo, stimato anche da Mazzini.
La lunga vita di Marianna Ucria
di Dacia Maraini
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: “Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione”. Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l’alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione.
Il racconto dell’ancella
di Margaret Atwood
In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare.
Sul Grappa dopo la vittoria
di Paolo Malaguti
Dopo la fine della grande guerra, un ragazzo sale sul monte Grappa, per ordine del padre, a recuperare rame, piombo, viveri in scatola; il proposito è quello di aiutare la famiglia in ristrettezze economiche, in realtà le “escursioni” del giovane recuperante sono un viaggio di maturazione che gli fa conoscere profondamente la vita. Il Grappa s’impone attraverso tutto il romanzo come un gigante inerme: come orizzonte della tradizione contadina comunitaria, arcadia dei malgari, poi come campo di battaglia dove i militari distruggono e uccidono.
Un altare per la madre
di Ferdinando Camon
Il libro racconta l’invenzione di un dolcissimo rito di salvezza: in una famiglia contadina muore la madre, e tutta la famiglia lavora a richiamarla in vita per sempre. Traducendo questo libro in francese, l’editore Gallimard lo dedicò a Roland Barthes, scomparso da poco. La traduttrice rumena a sua figlia, vittima di un incidente. Un lettore americano, ebreo, ne lesse tre pagine per dare l’addio al padre. L’editore islamico di Istanbul ne fece leggere alcuni capitoli in una madrassa della Moschea Blu.
Il segreto del bosco vecchio
di Dino Buzzati
I boschi di Valle di Fondo hanno due nuovi padroni: il colonnello Procolo, un uomo che non sorride mai, e suo nipote Benvenuto, un orfano che vuole soltanto essere amato. Il colonnello, però, non conosce tenerezza, e la presenza di Benvenuto lo inquieta tanto da indurlo a desiderarne la morte. Ma né Matteo, vento gradasso, né il malvagio topo con cui Procolo si è alleato riusciranno a far del male al ragazzo, protetto dai Geni che abitano il bosco… Illustrazioni dell’autore. Età di lettura: da 11 anni.
Il regno sul fiume
di Enzo Demattè
Piatti e dorso lievemente scoloriti e segnati dal tempo. Taglio di testa con piccole gore. All’interno si possono trovare, saltuariamente, segni a penna 287 Buono (Good) .
I Carioti della Piave
di Alfonso Beninatto
Il romanzo prende spunto da un fatto realmente accaduto e racconta la vita di una delle tante famiglie che vive, a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, nelle grave della Piave e che dal fiume trae le risorse per poter vivere. La vita sembra scorrere nella sua quotidianità fatalmente segnata dalla imprevedibilità del fiume, ma un fatto sconvolgente metterà a dura prova i protagonisti e la stessa loro convivenza con la Piave. I fatti si muovono in una realtà rurale povera, ma fortemente radicata alle tradizioni familiari, sociali e religiose.