Lo scrittore si è aggiudicato il premio con il romanzo “I miei stupidi intenti” (Sellerio), che ha ottenuto 101 voti sui 275 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Bernardo Zannoni, con il romanzo I miei stupidi intenti (Sellerio), vince la 60^ edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato questa sera dal palco del Gran Teatro La Fenice, ha ottenuto 101 voti sui 275 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi) con 54 voti, al terzo posto Elena Stancanelli “Il tuffatore” (La nave di Teseo) con 46 voti, al quarto posto Fabio Bacà “Nova” (Adelphi) con 43 voti, al quinto posto Daniela Ranieri “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie) con 31 voti.
Bernardo Zannoni ha dichiarato: “La mia vita è cambiata al 100%, sono molto contento. Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione – canzoni, poesie, sceneggiature – ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali.”
La finale, condotta da Francesca Fialdini, si è aperta con i saluti del presidente de La Fondazione Il Campiello Enrico Carraro.
La Giuria dei Trecento Lettori Anonimi della 60^ edizione del Premio Campiello era così composta: 44% donne e 56% uomini; 20 casalinghe, 40 imprenditori, 95 lavoratori dipendenti, 83 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 32 studenti.
Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore della 27^ edizione del Campiello Giovani, Alberto Bartolo Varsalona con il racconto “La Spartenza” e l’Opera Prima, assegnata a Francesca Valente con “Altro nulla da segnalare” (Einaudi). La serata ha visto la partecipazione del cantautore Diodato, che ha interpretato alcuni grandi brani della canzone italiana, del polistrumentista e compositore Rodrigo D’Erasmo, che ha allietato la serata con dei brani musicali che ripercorrono i 60 anni di storia del Premio e del cantante e musicista Lodo Guenzi, che ha contribuito allo spettacolo con interventi e letture.
Ha assistito alla serata un parterre di circa 1000 invitati tra ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici.
Tra gli ospiti: Federico D’Incà (Ministro per i Rapporti con il Parlamento), Vittorio Zappalorto (Prefetto di Venezia), Luigi Brugnaro (Sindaco di Venezia).
Per il mondo dell’editoria: Teresa Cremisi (Presidente Adelphi), Walter Barberis (Presidente Einaudi), Ernesto Franco (Direttore Editoriale di Einaudi), Elisabetta Sgarbi (Direttore Generale Editoriale de La Nave di Teseo), Olivia e Antonio Sellerio (Presidente e AD di Sellerio).
Erano inoltre presenti, tra gli altri, Franco Mussida, già poliedrico musicista della PFM e fondatore del CPM Music Institute di Milano, Innocenzo Cipolletta, Presidente di AIFI, Andrea Tomat, Presidente di Lotto Sport, Giampiero Beltotto, Presidente del Teatro Stabile del Veneto, Chiara Sbarigia, Presidente Cinecittà, Fabio Cerchiai.
I premi per i finalisti del Premio Campiello e dell’Opera Prima sono stati realizzati da Salviati, che dal 1859 è tra le fornaci di eccellenza che operano nel vetro di Murano.
Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto e giunto quest’anno alla sua sessantesima edizione, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Federazione regionale. È uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura, accreditandosi come una delle più importanti competizioni letterarie italiane.