Si sono svolte venerdì mattina, a Treviso, le cerimonie per la ricorrenza della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Alle celebrazioni, che hanno visto la partecipazione di numerosi cittadini e di rappresentanze studentesche, hanno preso parte le massime Autorità locali, Civili e Militari, alcuni Parlamentari e Consiglieri Regionali eletti in provincia, nonché i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.
La manifestazione pubblica, organizzata dalla Sezione Rifornimenti e Mantenimento di Treviso (Serimant) e dal Comune di Treviso, con il coordinamento della Prefettura e si è articolata in due diversi momenti e luoghi del centro del capoluogo della Marca.
Alle ore 10.00, in Piazza della Vittoria ha avuto inizio la prima parte delle celebrazioni, che si è svolta con l’Onore ai Caduti e la deposizione delle Corone d’Alloro al Monumento ai Caduti.
Subito dopo, alle ore 10,30 in Piazza dei Signori, si è tenuto il secondo momento celebrativo, iniziato con l’alza Bandiera – significativamente eseguito dai rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti – e proseguito con la lettura del messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Di seguito hanno preso la parola S. E. il Prefetto, il Sindaco di Treviso Mario Conte ed il Col. Marco Fiore, Direttore della Sezione Rifornimenti e Mantenimento di Treviso, quale massima Autorità Militare.
Nel suo intervento, il Prefetto, S. E. Angelo Sidoti, ha onorato la memoria dei caduti civili e militari di tutte le guerre, evidenziando come “sia giusto ricordare il passato per liberarci da ogni tossina di odio e di paura: ricordare e rielaborare, maturare nella nostra coscienza quanto avvenuto per costruire consapevolmente un futuro illuminato dai principi per cui tanti si batterono e caddero: unità, libertà, democrazia, uguaglianza e solidarietà”.
La cerimonia è stata anche l’occasione per conferire un Attestato di Pubblica Benemerenza al Merito Civile concesso alla Signora Elisabetta Piazza per essere prontamente intervenuta ad assistere una persona in procinto di suicidarsi, salvandogli così la vita.