Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato un laboratorio tessile, del valore commerciale di circa 100.000 euro, gestito in condizioni di degrado e con diversi fattori di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Durante l’intervento, i finanzieri del nucleo operativo del Gruppo di Treviso hanno anche posto i sigilli a 30 metri cubi di scarti tessili, sparsi in ogni angolo dei locali aziendali (in particolare nell’autorimessa, di fatto adibita a discarica) e a 21 macchinari per la lavorazione dei capi di abbigliamento, tra cui macchine da cucire, banchi da stiro, da lavoro e una pressa per bottoni.
Il laboratorio di circa 300 metri quadri, si trova nel comune di Morgano, è stato trovato privo di ventilazione e uscite di sicurezza, carente dei più basilari requisiti igienico-sanitari e delle misure per il corretto smaltimento degli scarti di lavorazione,ma anche delle dotazioni atte a prevenire gli incendi e a tutelare l’incolumità dei lavoratori.
Tra le irregolarità è emersa anche l’assenza di una adeguata illuminazione, per altro, tutte le finestre dell’opificio erano oscurate da teli in tessuto, per non mostrare che il laboratorio era attivo anche in ore notturne.
L’amministratore dell’azienda, che stava operando sulla base di commesse ricevute da imprese locali, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Treviso, per la violazione delle norme sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro e per aver realizzato, all’esterno e all’interno dell’area produttiva, un incontrollato deposito di rifiuti speciali.
Il sequestro d’urgenza, eseguito con il supporto del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Treviso, dello S.P.I.S.A.L. – ULSS 2 Marca Trevigiana, dell’A.R.P.A.V. di Treviso, del personale tecnico del comune di Morgano e del Comando Intercomunale della Polizia Locale di Istrana e Morgano, è stato convalidato dal Tribunale di Treviso, sulla base del grave quadro indiziario che i Militari del nucleo operativo della Guardia ad Finanza hanno acquisito.
Puntuale la ricostruzione delle aziende che nel tempo hanno gestito questo laboratorio tessile, azienda dal volume d’affari medio di circa 500 mila euro annui, l’indagine ha permesso peraltro di verificare che, prima dell’attuale ditta, costituita di recente, lo scorso agosto (2022), ad occuparsi di identiche produzioni tessili sono state altre nove imprese, le quali, a partire dal 2009, si sono succedute in media ogni 1 o 2 anni, dopo aver maturato rilevanti debiti con il Fisco.
Si tratta di vere e proprie imprese “Apri e Chiudi”, le quali dopo avere costituito una rilevante insolvenza con l’Amministrazione Finanziaria, hanno trasferito personale e macchinari nella successiva impresa costituita “ad hoc”, che ha continuato ad operare sempre nello stesso luogo, con gli stessi clienti e fornitori, cambiando solo il nome e la partita IVA.
Si commenta da sola la circostanza che le aziende, tutte gestite da cittadini stranieri, abbiano accumulato, in 13 anni, debiti con l’Erario per oltre 2,6 milioni di euro.
L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso, è stata svolta con il fine principale di tutelare la salute dei lavoratori ma non solo, colpire i comportamenti sleali di chi agisce nel mercato in modo subdolo, va a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole e vale almeno quanto la lotta allo sfruttamento dei lavoratori, senza il rispetto delle più elementari norme in materia di sicurezza, per non parlare dell’illecito smaltimento di rifiuti e il sistematico ricorso a imprese “di comodo”, costituite una dopo l’altra per favorire l’evasione fiscale, consente di applicare prezzi altamente competitivi, a danno delle imprese che operano rispettando la legge, costrette a sostenere costi maggiori, come ha dichiarato ai microfoni di Radio Veneto Uno il Capitano Daniele Leonetti, Comandante del Nucleo Operativo del Gruppo di Treviso, referente di questa esemplare operazione.