Terapia del dolore all’avanguardia per esiti di traumi alla mano

Tecnologia “intelligente” migliora la qualità di vita di due pazienti

Treviso, 27 agosto 2024

È statisticamente la parte del corpo umano più frequentemente coinvolta in eventi
traumatici di vario genere durante le attività lavorative: stiamo parlando della mano e le
conseguenze di questi incidenti possono essere anche molto gravi, come lo schiacciamento, lo
strappamento, le ustioni, il dolore neuropatico cronico, fino alle amputazioni.
I danni alla mano possono incidere pesantemente sulla qualità della vita del soggetto del trauma e
sulle sue possibilità di reinserimento lavorativo. Il dolore neuropatico che può accompagnare le
lesioni, dovuto al danno permanente delle strutture nervose periferiche si traduce spesso in una
“non utilità della mano”.
Recentemente sono stati eseguiti, all’ospedale di Treviso, due interventi di chirurgia del dolore
applicando tecnologia innovativa, frutto della collaborazione delle équipe delle Unità operative di
Medicina e Terapia del Dolore, diretta dal dr Giannantonio Zanata Santi, e di Radiologia, guidata
dal dr Giovanni Morana.
Due le pazienti coinvolte, entrambe cinquantenni. La prima di queste, vittima di un grave
traumatismo sul lavoro alla mano destra, dopo vari interventi chirurgici, purtroppo non risolutivi
per una ripresa delle funzionalità della mano, ha sviluppato un grave dolore neuropatico cronico
tale da rendere l’intero arto superiore inutilizzabile. La seconda, invece, presentava esiti da
schiacciamento alla mano destra.
Dopo un accurato inquadramento clinico e strumentale, le pazienti sono state sottoposte a
intervento di neuromodulazione elettrica dei nervi periferici, eseguito dal dr Zanata Santi, in
collaborazione con i colleghi radiologi Carlo Alberto Berto e Carlo Bortolanza. Sono stati
posizionati degli elettrocateteri stimolatori sui nervi della mano, attraverso una via chirurgica
mininvasiva, e collegati a piccoli neuropacer “intelligenti” alloggiati, in entrambi i casi , nel
sottocute dell’avambraccio.
L’attivazione della stimolazione elettrica nervosa periferica, ottenuta attraverso l’impianto di
questi dispositivi sottocutanei, ha reso l’arto superiore più funzionale grazie al sollievo dal dolore
provocato alle pazienti, contribuendo così al miglioramento della loro qualità di vita, tanto da
consentire il reinserimento lavorativo per una delle due signore.
La stimolazione elettrica continua del nervo periferico, che è stata ottenuta con un approccio
mininvasivo assistito radiologicamente, ha permesso, inoltre, un’accurata localizzazione dei nervi
lesi contribuendo all’ottenimento di una copertura analgesica di maggior precisione anatomica,
rispetto a quella realizzabile con una stimolazione midollare. Episodi, questi, che evidenziano come l’équipe di Medicina e Terapia del Dolore e quella di Radiologia continuino a costruire nel tempo una solida collaborazione nell’ambito della chirurgia del dolore, sinergia basata sullo sviluppo costante delle competenze reciproche e sull’utilizzo delle nuove tecnologie messe a disposizione dall’Azienda Ulss 2, per il continuo miglioramento delle cure offerte ai pazienti.