Ospitato, come da tradizione, dalla Fondazione Cini all’isola di San Giorgio, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro è intervenuto questo pomeriggio alla conferenza “Cultura italiana e industrie culturali: il soft power nella storia mondiale e nel mondo contemporaneo”, nell’ambito della quinta edizione della Soft Power Conference. “La storia della Repubblica Serenissima è una storia di grande diplomazia culturale internazionale – ha detto il primo cittadino – dove per secoli si sono discusse, in maniera palese o spesso ufficiosa, importanti questioni internazionali”. E anche per questo è tornato per la quinta edizione il dibattito e confronto di Soft power club, firmato dal suo fondatore e presidente Francesco Rutelli. 

Tanti i temi di grande attualità affrontati nella due giorni che ha preso il via lunedi 26 agosto e che ha visto confrontarsi alti rappresentanti di istituzioni internazionali nella Biblioteca del Longhena della Fondazione.

Ad aprire il convegno del pomeriggio l’intervento del primo cittadino, al quale si sono succeduti, tra gli altri, quelli del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del ministro del Made in Italy Adolfo Urso in video messaggio e del presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco. All’incontro ha preso parte anche l’assessore allo Sviluppo economico e Turismo, Simone Venturini.

Tre i temi di questa edizione, a partire dalla possibilità di esercitare il “potere della persuasione” tra le esigenze dell’informazione, l’inevitabilità della propaganda e le frontiere dell’IA generativa: “Uno dei temi guida della Biennale Architettura 2025 di Carlo Ratti sarà “Intelligens” – ha rivelato il sindaco – dove approfondiremo la pratica di diverse forme di intelligenza. Per secoli, in molti si sono interrogati su come salvare Venezia. E se invece fosse Venezia a offrire possibili ricette di salvezza, proprio con le sue fragilità e le sue soluzioni sempre in discussione?”.

Altro tema quello della mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici con la presentazione di nuovi progetti e il sindaco ha parlato per esempio del Mose: “Che non si limita solo alle paratoie alle bocche di porto, perchè proteggerà sempre di più Venezia dalle acque alte, mettendo al riparo anche Piazza San Marco, mentre in terraferma proseguono i lavori per la costruzione di una seconda maxi-vasca di laminazione per proteggere il territorio dalle “bombe d’acqua” che sempre più sovente scaricano tantissima pioggia in pochissimo spazio, generando inondazioni”. 

Argomento che ha condotto al terzo tema: il ruolo del Soft Power italiano può trovare un’eccellente occasione per essere conosciuto e valutato nel contesto millenario e contemporaneo della Città Serenissima. Presentati nuovi progetti industriali e culturali per legare eredità storiche e innovazioni tecnologiche.

Al termine del dibattito è seguita la visita all’allestimento di Homo Faber, la manifestazione ospitata nel complesso della Fondazione Cini in programma dall’1 al 30 settembre.