Nove tavole: le cinque principali raffigurano le allegorie delle virtù, ovvero Carità, Fede, Speranza, Giustizia e Pazienza, mentre sui quattro comparti angolari, più piccoli, l’artista dipinge dei putti.
E’ il restaurato e ricomposto soffitto ligneo del Vasari, mostrato per la prima volta questa mattina, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dal direttore dell’istituo Giulio Manieri Elia al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e alla consigliera con delega alla Cultura del Comune di Venezia Giorgia Pea. Presenti anche il senatore Raffaele Speranzon e il direttore di Venetian Heritage Toto Bergamo Rossi, in una affollata conferenza stampa.
“Il soffitto ligneo vasariano venne commissionato per Palazzo Corner Spinelli, sul Canal Grande, e nella sua Città ha fatto ritorno – ha iniziato il ministro Gennaro Sangiuliano – E’ un’opera straordinaria ma lo è anche il suo lungo e complesso lavoro di recupero, restauro e ricomposizione: oggi alle Gallerie è esposto il risultato di una fatica durata 40 anni, che ha visto coinvolti il Ministero, le istituzioni cittadine di Venezia, ma anche cittadini e benefettori: il privato è stato parte integrante del percorso”.
Realizzato nel 1542 e poi smembrato nel Settecento, l’opera è stata oggetto di una campagna di acquisizione avviata negli anni Ottanta proprio da Ministero, con Gallerie dell’Accademia e altre istituzioni veneziane. Alcuni frammenti, ad esempio, erano stati acquistati da dimore nobiliari inglesi: un frammento, fortunatamente venduto all’Italia, faceva bella mostra di sè sopra al camino di un grande salone da ballo.
“L’opera è tra le pagine più importanti delle celebrazioni del 450mo anniversario della morte dell’artista. E sono qui a ringraziare, a nome del comune di Venezia, tutti gli attori che sono stati coinvolti, pubblici e privati; dalle Gallerie, alla Sovrintendenza, a Fondazione Venezia o Vela – ha spiegato la consigliera Giorgia Pea – Nell’opera sono rappresentate virtù importanti e attualissime, come giustizia, pazienza, speranza. Ed è importante nutrire le persone di buoni propositi, di storia, arte e bellezza. L’arte è di tutti e abbatte ogni barriera”.