Il Veneto  terra di vino,  Conegliano primo miglio della “strada del Prosecco”, ha ricevuto una visita dalla piemontese “Strada del Barolo e dei Grandi Vini di Langa”, un costruttivo scambio culturale sul vino, un piacevole intrattenimento sul Barolo, uno dei vini più prestigiosi al mondo. Le Langhe sono un territorio felice per coltivare la vite, un terreno protetto dalla catena montuosa delle Alpi, vocato alla vigna, con un buon microclima, che conferisce al vino un giusto equilibrio tra zuccheri, acidi, e marcati profumi.

È stata una gran bella serata il 18 scorso al Teatro Accademia di Conegliano: una gustosa presentazione del Barolo, un concerto, la degustazione.

In uno stuzzicante monologo l’attore Giorgio Lupano,

appassionato conoscitore della materia, inframezzando i brani musicali, ci ha introdotto al tema vino partendo dal lemma. Tra le tante origini della parola, è possibile la derivazione dal latino Vir e Vis, uomo – forza, ma fors’anche da Venus, Venere associata al piacere. L’attore ha poi continuato con la lunga storia della vite nel mondo, e della fermentazione delle uve (è luogo comune che il primo a bere sia stato Noè, mentre invece è dal tempo della Creazione, che l’uomo beve vino). E ancora, sulla coltivazione, la cura e la protezione della vite e del vino, dai loro nemici giurati l’oidio e la fillossera. Ha proseguito calcando la mano sulla pratica del lungo invecchiamento in botti d legno, per concludere infine disquisendo sul Barolo, il re dei vini. È stato molto interessante l’ascolto, seguito da sinceri applausi.

Il pezzo forte della serata è stato però il concerto, bellissimo: un’orchestra d’archi composta da sei violini, due viole, tre violoncelli, un contrabbasso, ad accompagnare i due virtuosi: Massimo Scattolin alla chitarra, Paolo Tagliamento al violino. L’orchestra, dei professionisti del Venice Ensamble,

era sicuramente al livello del Vino dei Re. Ho potuto apprezzare tutti gli strumenti, e l’insieme. Mi hanno molto colpito i due attacchi di primo violoncello, strumento che particolarmente apprezzo per il suono, il più prossimo alla voce umana : un attacco sul brano appositamente dedicato al vino “il vino e l’uva” di Ennio Morricone, ideato per il film  “Stanno tutti bene” di Tornatore; l’altro su un brano della “Trilogia del dollaro”. Sono vere eccellenze, i componenti dell’orchestra d’archi “ Venice Dream Ensemble”: esecuzione soave, non ho avvertito la minima sbavatura.

Due celebri brani del maestro Morricone, “La ballata di Sacco e Vanzetti” e “Here to you” sono stati la chiusura delle esecuzioni, seguiti da un interminabile battimani.

È opportuno spendere due parole sui solisti:

Massimo Scattolin, chitarra –

eccellente esecutore di concerti per chitarra e orchestra, è stato molto apprezzato dai grandi compositori, a cominciare da Astor Piazzolla. È stato cattedratico di Master al “Mozarteum” di Salisburgo, ha preparato il perfetto arrangiamento per chitarra delle musiche del Maestro Ennio Morricone, ha lavorato in teatro con Gassman.

Paolo Tagliamento,

un portento! Nato a Conegliano nel 1997, si diploma in violino a quindici anni al Conservatorio “Verdi” di Milano con il massimo dei voti, la lode , e menzione speciale. Si perfeziona con Ana Chumachenco, credo la più grande violinista e didatta al mondo. Ha la stima e l’appoggio artistico di Uto Ughi, suo ispiratore. Gli è riservata una carriera di sicuro successo.

Sottolineato da lunghi battimani l’apprezzamento del pubblico al concerto, si è passati alla degustazione di una selezione di vini Barolo e di vini di Langa,

delle cantine associate alla Strada del Barolo, opportunamente accompagnati da

prelibatezze gastronomiche del Piemonte. Un coro, nell’affollato foyer del teatro, era a tessere le lodi del vino e del suoi accompagnatori: formaggi fatti soggiornare con arte sotto il cappello delle vinacce di Nebiolo, stuzzichini di carne insaccata, dolcetti, mostarde d’uva.

Durante gli assaggi, ho potuto trattenermi con tre concertisti, ai quali mi ero rivolto per esternare il mio apprezzamento: la simpatica Francesca Levorato (viola), Elena Borgo e Giuseppe Barutti (i violoncelli che mi avevano stupito con gli attacchi a solo). Bravi, bravi, bravi!

Il Barolo, è venuto  a presentarsi a noi qui a Conegliano, noi già lo conosciamo, l’eccellenza portabandiera d’Italia: “il Re dei Vini, il vino dei Re”.                    Paolo Pilla