Una bella sorpresa, il Concerto straordinario di musica Barocca di sabato sera a Negrisia di Ponte di Piave, tenutosi alle ore 20:30, presso la Pieve di S. Romano Martire, ospiti del Parroco Don Gianni, per altro coltissimo appassionato di musica classica, ma certo non si è dimostrata da meno la Signora Sindaco del paese eletto ad ultima dimora dal Grande Goffredo Parise, Paola Roma, che ha raccolto con grande sensibilità, l’opprortunità offerta dei musicisti componenti l’Ensemble Opera da Camera di Venezia, raffinatissimi interpredi della grande musica, per altro nata nella nostra terra, i quali ci hanno regalato il concerto in solidarietà al lavoro svolto negli anni dalla nostra radio.
E hanno fatto onore al Sindaco Roma, le massime personalità dello Stato Italiano, ovvero Sua Eccellenza il Prefetto di Treviso, il Dott. Angelo Sidoti, ma anche Sua Eccellenza Aldo Adinolfi Prefetto Emerito di Treviso, in pensione da qualche anno ma anche Lui appassionato cultore della musica di rango; altra autorità di spicco che per la Sua classe certo non è passata inosservata, per quanto discreta, l’On. Marina Aliprandi Marchetto, neo eletta al Parlamento e tra i protagonisti, del recente pressoché plebilscito del centro destra.
Una serata a dir poco magnifica, ancor più esaltante se si considera che è stato presentato un programma inconsueto, assolutamente poco noto, che comunque ha richiamato moltissimo pubblico e che pubblico, mai, in tutto il concerto un applauso fuori tempo, davvero un grande successo in tutti i sensi.
Come detto la serata è stata offerta a Radio Veneto Uno, la nostra radio, mezzo che svolge attività di informazione di interesse generale che sta vivendo un momento di grave difficoltà, affrontato lavorando di più, senza tregua e con dignità.
Radio Veneto Uno sta subendo una conclamata ingiustizia, documentata, probabilmente qualcuno si augura sparisca, spera vada tutto in dimenticatoio.
Probabilmente non gli è dato sapere che da sempre, la cultura è l’armatura invisibile più potente mai esistita, è sufficiente guardarsi attorno e cogliere cosa è rimasto nella storia, ma di millenni.
Ed è proprio la cultura, ad avere ha dato gli ineccepibili requisiti di legge, per acquisire ildiritto di svolgere attività di informaszione di interesse generale, a Radio Veneto Uno, privilegio e dovere per il quale la nostra realtà pur locale, si è sempre è impegnata.
Siamo orgogliosi della nostra attività volta a portare la cultura alla gente e la gente alla cultura, la maglifica serata trascorsa, grazie agli amici musicisti dell’Ensemble Opera da Camera di Venezia, è la più palese delle testimonianze; con la loro arte hanno voluto premiare l’autentica attività di promozione alla cultura, quella della musica, e la radio è anche musica.
Passione che per noi è attività doverosa, svolta ai sensi di legge, la cultura è proprio uno dei sei argomenti informativi di rigore, scritti nella legge, i quali permettono di ottenere il requisito di svolgere attività di informazione di interesse generale: valela pena di ripeterlo: portare la cultura alla genere e la gente alla cultura è un onore, un dovere e perché no, anche un immenso piacere.
Il grazie più sentito va alla sensibilità del Sindaco di Ponte di Piave Paola Roma, che ci ha messo in contatto con Don Gianni, il Sig. Parroco della Pieve di S. Romano Martire che volentieri ci ha ospitato in una Tempio dall’acustica pressoché perfetta per questo genere di musica, ha quel giusto riverbero, degno della Cattedrale di Notre Dame di Parigi.
Ma almeno altrettanta gratitudine, è dovuta anche al Mezzosoprano Benedetta Mazzetto, ai violoncellisti Valentina Talamini e Lorenzo Parravicini e a Mario Parravicini, raffinato protagonista alla spinetta, musicisti incredibili, per la qualità di esecuzione, ma, ancor prima, proprio per le calibrate scelte del repertorio, decisamente poco noto ma di una eleganza e fluidità uniche, non a caso il concerto è durato un attimo. Ovviamente un sentito grazie alle Autorità tutte, anche quelle non citate e un grazie di cuore anche al competente pubblico tutto, impeccabile.
Per dovere di cronaca sono stati eseguiti, nella prima parte di Antonio Vivaldi, la Cantata in Re maggiore per mezzosoprano e basso continuo nei tempi: Aria allegro, Recitativo, Aria allegro; la Sonata in Si bemolle maggiore per violoncello e basso continuo n. 6, nei tempi: Largo, Allegro, Largo, Allegro; la Cantata in Re minore per mezzosoprano e basso continuo, nei tempi: Aria adagio, Recitativo, Aria allegro ma non troppo. La seconda parte è stata dedicata a Benedetto Marcello ed è iniziata con la Sonata in Sol maggiore per violoncello e basso continuo n. 6, nei tempi: Largo, Allegro, Adagio, Allegro; e per concludere il Salmo VIII per mezzosoprano e basso continuo, nei tempi: Allegro, Recitativo, Adagio, Recitativo, Lento, Recitativo, Aria, Largo, Recitativo, Allegro.
Un programma a dir poco intrigante, coraggioso, ha messo a confronto due personalità che ben rappresentano due eccelsi protagonisti della storia della musica classica nel diciottesimo secolo: Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello. Vivaldi fu una figura assolutamente poliedrica; egli fu sacerdote, didatta (insegnava la musica alle “putte”, le orfane che venivano accolte nell’ospedale della Pietà) ed impresario teatrale. Vivaldi scrisse infatti molte opere che produceva lui stesso nei numerosi teatri veneziani o in altre città d’Italia. Le musiche di Vivaldi divennero subito celebri in tutta Europa, anche grazie agli editori stranieri che lo pubblicarono ed ai principi d’oltralpe che lo apprezzavano. Del tutto diversa fu invece la figura di Marcello, patrizio veneziano dedito alla musica per diletto, che svolse per la Serenissima diversi incarichi istituzionali come magistrato. Egli inoltre è stato un intellettuale attivo nell’ambito musicale: oltre ad essere autore del sagace saggio Il teatro alla moda – nel quale critica il nuovo gusto musicale che si andava diffondendo, identificando proprio Vivaldi come bersaglio della propria critica.
Una sera di cultura, sorprendente meraviglia, un atto di solidarietà che ci ha ripagato di tanti sacrifici e ci stimola a tener testa fino alla fine. La legge è lenta, ma inesorabile.