Un percorso tra prosa e musica, con i “Vini da Terre Estreme”
Un eccellente spettacolo, singolare, che ha messo in luce la buona musica e la forza della natura. Era l’antivigilia, una serata in cui a Treviso e provincia erano tanti gli spettacoli legati al Natale. Per dirne alcuni, di spessore, oltre a questo c’era:
-il concerto del tenore Fabio Sartori stella della lirica mondiale, e del soprano Lara Lagni, che nella chiesa di Santa Bona hanno interpretato Mozart, Händel, Vivaldi e Schubert;
-al tempio monumentale di San Francesco il coro “Stella Alpina”, diretto dal maestro Davide Furlan, che ha sostenuto il tradizionale Concerto di Natale nella sua 54^ edizione, da non perdere per i trevisani, con la presenza del maestro Bepi de Marzi, compositore del celeberrimo canto “Signore delle cime”.
Ma torniamo a noi, io sono andato a gustare il “DiVinoInCanto”, all’Auditorium Fondazione Cassamarca. È stato un concerto del tutto particolare, uno spettacolo, per la sua intelaiatura. Sedici gli elementi, tra violini – viole – violoncelli – contrabbasso, e la chitarra. Un tributo a Ennio Morricone, la cui musica è per me ormai considerarla classica, qui arrangiata per la chitarra di Massimo Scattolin, con al violino Paolo Tagliamento, e l’orchestra d’archi “Venice Dream Ensemble”, che comprendeva alcuni giovani talenti. Ottima interpretazione!
I brani specificatamente consacrati al vino e all’uva” in perfetta sintonia, e due fantasie: “Spaghetti western” e “Love Themes”, capolavori del Maestro, eseguiti in sequenza senza interruzione (medley).
Un poeta, Fabio Sartor, ha tenuto un monologo sul vignaiolo che opera in ambienti difficoltosi, faticosi, eroici, presenti in alcune regioni italiane. Il lavoro temerario di questi operatori produce eccellenze, i “Vini da Terre Estreme”.
I racconti del poeta erano accompagnati dalla proiezione di immagini relative alle situazioni che ben rendevano l’idea della fatica e del rischio nell’affrontare ciò.
La conclusione del concerto è stata con la ballata “Here’s to You” di Baetz, colonna sonora del film Sacco e Vanzetti.
Al termine dello spettacolo, questi vini “eroici”, magari non proprio tutti , ho avuto l’opportunità di assaggiarli anch’io, in un grande brindisi finale. Ma con religione, e li ho trovati veramente speciali. Paolo Pilla