
Grazie alla 33^ edizione delle Giornate FAI (Fondo dell’Ambiente Italiano) di Primavera, era possibile visitare numerosi ambienti legati alla storia, all’arte e all’ambiente, raramente aperti al pubblico.
A Treviso ho approfittato per visitare l’Istituto Tecnico “Riccati-Luzzatti” che, edificato nel 1869 nella sede storica di Palazzo Scotti, fu poi trasferito in piazza Vittoria. Molti sono stati i visitatori: tanti i trevigiani, e altrettanto molti altri provenienti da fuori.

Simpaticamente gli allievi dell’Istituto hanno accompagnato gli interessati a visitare l’edificio, facendo da guida in un interessante percorso storico della nostra città.
Per gli allievi si trattava di attuare il progetto di formazione FAI del 1996, “Apprendisti Ciceroni” dedicato agli studenti, finalizzato a promuovere in loro l’amore per la cultura, e per la bellezza del territorio, da far condividere successivamente alla cittadinanza, in qualità di narratori/guide turistiche.

La dirigente dell’Istituto ci ha fornito interessanti notizie, e documenti legati alla storia della Scuola, riservandoci un’accoglienza attenta.
Dal 1923 l’Istituto è situato dove un tempo c’era la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria del Gesù, sconsacrata a causa di Napoleone, che la volle adibita a caserma e carcere, poi demolita nel 1913.
I lavori per la costruzione dell’attuale fabbricato iniziarono nel 1920, ed ebbero seguito con restauri e ampliamenti. Va anche ricordato che l’aula magna subì severi danneggiamenti durante il bombardamento del 7 aprile del ‘44.
È un bellissimo, severo ma accogliente edificio,

il piacevole percorso tra lunghi e alti corridoi ci ha permesso di arrivare alla storica aula di Fisica, consentendoci di osservare, appesi alle pareti e perfettamente conservati, i “Tableaux Auxiliares Delmas”, pannelli che venivano usati per la didattica della lingua francese. Di spicco anche le targhe sulle soglie dedicate agli ex studenti che hanno ricevuto medaglie d’oro o d’argento, per aver combattuto durante la guerra mondiale.

Notevoli i vecchi armadi che custodiscono strumentazioni e materiali legati ai percorsi di studio.
A tutt’oggi l’aula di Fisica rappresenta un’eccellenza in ambito scolastico trevigiano,
perché non ha subito importanti modifiche strutturali per l’adeguamento alle norme di sicurezza, contrariamente a quanto è stato necessario presso altri istituti. L’aula è rimasta intatta, come originariamente destinata a laboratorio di fisica. A conferma di ciò, sopra la cattedra fanno bella mostra alcuni strumenti appositamente presi dalla collezione dell’Istituto, legati all’utilizzo del telegrafo, nel sistema di comunicazione che veniva usato a fine ‘700.
Fan tenerezza i banchi di scuola in legno con le seggioline attaccate, disposti come fossero le poltroncine dei palchi di un teatro, a cui accedere da gradini. Creano la sensazione di star a vivere i tempi di un autorevole mondo passato.

Molti i visitatori che si sono seduti sulle seggioline, tra cui anche ex allievi, sorridenti, hanno rivissuto il tempo lontano…
Dall’aula storica si giunge poi all’aula magna, inaugurata nel ‘38 alla presenza del Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai.

Alle pareti conserva numerose cartine geografiche relative all’espansione dell’Impero Romano, e fotografie del periodo del fascismo.
Fanno parte del patrimonio storico dell’Istituto anche copiosi incartamenti legati alle leggi razziali. Nella biblioteca sono conservati documenti che attestano comunicazioni rivolte a chi, docente di origine ebraica, non ha potuto continuare la professione di educatore, proprio perché ebreo.
La collezione di libri, affascinante contenitore di cultura, ha concluso il viaggio decisamente interessante del bell’edificio

Carla Povellato